“I miei contatti son sempre gli stessi, potrò mai averne diversi, qualcuno che non sappia chi sono e se nella cassaforte io tengo dell'oro…fammi entrare per favore nel tuo giro giusto...ho bisogno di socializzare di uscire dal mio guscio...”Il giro giusto di cui parla Bugo pare proprio essere Facebook, o faccia-libro, come sono soliti chiamarlo i più simpatici. Un fenomeno senza precedenti che non può essere identificato come un gioco né come uno spazio di lavoro, tanto meno solo come una sola piattaforma di condivisione multimediale. Il popolare social network è tutte queste cose assieme: un porto franco estremamente flessibile che vive di messaggi, foto, link e materiali immessi dagli utenti, che in Italia sono oltre 2.500.000. Perché iscriversi a Facebook? Essenzialmente per trovare amici, o meglio per ritrovarli. Il social network si atteggia infatti a strumento ideale per riallacciare i legami sociali datati, come quelli con i vecchi compagni di scuola o della parrocchia, e rinverdire in foto ingiallite dal tempo, estratte chissà da quale sarcofago, i magic moments di quando si era giovani e forti (…reminescenza scolastica o deja-vu…). Che emozione poi essere “taggati” in una foto altrui e scoprire di essere stati una serata ad una festa con tutti i milioni di amici creati sul pc…Wow!
Provando a darmi una qualche spiegazione del successo, sembra che Facebook sia diventato un fenomeno di massa per almeno due motivi diversi, che provo ad elencare in attesa che qualcuno mi aiuti ad avere un profilo tutto mio (sigh!!!) o magari mostri interessi a smentire la mia tesi psichedelica.
Motivo 1: Le persone, socializzando negli ambienti più disparati (feste, discoteche, viaggi, lavoro), mettono insieme una fitta tela di contatti e legami con svariate persone e Facebook, proprio per il suo essere network per la connessione sociale, rappresenta un ottimo strumento non solo per mantenere costantemente i contatti con le persone che si frequentano, ma anche per ricostruirne, divenendo così gestore delle relazioni sociali individuali.
Motivo 2: Se il Grande Fratello ha permesso negli anni ad un esercito di sconosciuti di arrivare nell’Olimpo mediatico, consacrando personaggi come Salvo o dando lustro a Fedro, e ha garantito possibilità di successo anche a Tonon, che da filosofo dandy ora è divenuto il mio idolo come venditore in telemarketing di poltrone e sgabelli, ebbene Facebook è un enorme cyber palcoscenico dove chiunque costruisce il proprio ruolo sociale in maniera assolutamente minuziosa. Chi non si perde nei dilemmi esistenziali riguardanti la scelta della foto del profilo, degli interessi da inserire nel profilo, del criterio con cui accettare inviti da amici o estranei???
Accanto ad una certa dose di voyerismo e al morboso bisogno di rintracciare il vecchio compagno di merende ora sposato e con un mutuo a tasso variabile, Facebook permette di dar sfoggio del nuovo slang gggiovane dei gggiovani…Come resistere alla tentazione di indicare la propria tristezza con :-(, di fissare un appuntamento con gli amici al grido di “qnd c6?” o di rispondere dicendo “nn poxo msn xchè sn…”??? Mica tanto facile…
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