domenica 22 novembre 2009

TUTTI SU FACEBOOK....

“I miei contatti son sempre gli stessi, potrò mai averne diversi, qualcuno che non sappia chi sono e se nella cassaforte io tengo dell'oro…fammi entrare per favore nel tuo giro giusto...ho bisogno di socializzare di uscire dal mio guscio...”Il giro giusto di cui parla Bugo pare proprio essere Facebook, o faccia-libro, come sono soliti chiamarlo i più simpatici. Un fenomeno senza precedenti che non può essere identificato come un gioco né come uno spazio di lavoro, tanto meno solo come una sola piattaforma di condivisione multimediale. Il popolare social network è tutte queste cose assieme: un porto franco estremamente flessibile che vive di messaggi, foto, link e materiali immessi dagli utenti, che in Italia sono oltre 2.500.000. Perché iscriversi a Facebook? Essenzialmente per trovare amici, o meglio per ritrovarli. Il social network si atteggia infatti a strumento ideale per riallacciare i legami sociali datati, come quelli con i vecchi compagni di scuola o della parrocchia, e rinverdire in foto ingiallite dal tempo, estratte chissà da quale sarcofago, i magic moments di quando si era giovani e forti (…reminescenza scolastica o deja-vu…). Che emozione poi essere “taggati” in una foto altrui e scoprire di essere stati una serata ad una festa con tutti i milioni di amici creati sul pc…Wow!
Provando a darmi una qualche spiegazione del successo, sembra che Facebook sia diventato un fenomeno di massa per almeno due motivi diversi, che provo ad elencare in attesa che qualcuno mi aiuti ad avere un profilo tutto mio (sigh!!!) o magari mostri interessi a smentire la mia tesi psichedelica.
Motivo 1: Le persone, socializzando negli ambienti più disparati (feste, discoteche, viaggi, lavoro), mettono insieme una fitta tela di contatti e legami con svariate persone e Facebook, proprio per il suo essere network per la connessione sociale, rappresenta un ottimo strumento non solo per mantenere costantemente i contatti con le persone che si frequentano, ma anche per ricostruirne, divenendo così gestore delle relazioni sociali individuali.
Motivo 2: Se il Grande Fratello ha permesso negli anni ad un esercito di sconosciuti di arrivare nell’Olimpo mediatico, consacrando personaggi come Salvo o dando lustro a Fedro, e ha garantito possibilità di successo anche a Tonon, che da filosofo dandy ora è divenuto il mio idolo come venditore in telemarketing di poltrone e sgabelli, ebbene Facebook è un enorme cyber palcoscenico dove chiunque costruisce il proprio ruolo sociale in maniera assolutamente minuziosa. Chi non si perde nei dilemmi esistenziali riguardanti la scelta della foto del profilo, degli interessi da inserire nel profilo, del criterio con cui accettare inviti da amici o estranei???
Accanto ad una certa dose di voyerismo e al morboso bisogno di rintracciare il vecchio compagno di merende ora sposato e con un mutuo a tasso variabile, Facebook permette di dar sfoggio del nuovo slang gggiovane dei gggiovani…Come resistere alla tentazione di indicare la propria tristezza con :-(, di fissare un appuntamento con gli amici al grido di “qnd c6?” o di rispondere dicendo “nn poxo msn xchè sn…”??? Mica tanto facile…

venerdì 13 novembre 2009

FACEBOOM..da BARlaia


“I miei contatti son sempre gli stessi, potrò mai averne diversi, qualcuno che non sappia chi sono e se nella cassaforte io tengo dell'oro…fammi entrare per favore nel tuo giro giusto...ho bisogno di socializzare di uscire dal mio guscio...”Il giro giusto di cui parla Bugo pare proprio essere Facebook, o faccia-libro, come sono soliti chiamarlo i più simpatici. Un fenomeno senza precedenti che non può essere identificato come un gioco né come uno spazio di lavoro, tanto meno solo come una sola piattaforma di condivisione multimediale. Il popolare social network è tutte queste cose assieme: un porto franco estremamente flessibile che vive di messaggi, foto, link e materiali immessi dagli utenti, che in Italia sono oltre 2.500.000. Perché iscriversi a Facebook? Essenzialmente per trovare amici, o meglio per ritrovarli. Il social network si atteggia infatti a strumento ideale per riallacciare i legami sociali datati, come quelli con i vecchi compagni di scuola o della parrocchia, e rinverdire in foto ingiallite dal tempo, estratte chissà da quale sarcofago, i magic moments di quando si era giovani e forti (…reminescenza scolastica o deja-vu…). Che emozione poi essere “taggati” in una foto altrui e scoprire di essere stati una serata ad una festa con tutti i milioni di amici creati sul pc…Wow!
Provando a darmi una qualche spiegazione del successo, sembra che Facebook sia diventato un fenomeno di massa per almeno due motivi diversi, che provo ad elencare in attesa che qualcuno mi aiuti ad avere un profilo tutto mio (sigh!!!) o magari mostri interessi a smentire la mia tesi psichedelica.
Motivo 1: Le persone, socializzando negli ambienti più disparati (feste, discoteche, viaggi, lavoro), mettono insieme una fitta tela di contatti e legami con svariate persone e Facebook, proprio per il suo essere network per la connessione sociale, rappresenta un ottimo strumento non solo per mantenere costantemente i contatti con le persone che si frequentano, ma anche per ricostruirne, divenendo così gestore delle relazioni sociali individuali.
Motivo 2: Se il Grande Fratello ha permesso negli anni ad un esercito di sconosciuti di arrivare nell’Olimpo mediatico, consacrando personaggi come Salvo o dando lustro a Fedro, e ha garantito possibilità di successo anche a Tonon, che da filosofo dandy ora è divenuto il mio idolo come venditore in telemarketing di poltrone e sgabelli, ebbene Facebook è un enorme cyber palcoscenico dove chiunque costruisce il proprio ruolo sociale in maniera assolutamente minuziosa. Chi non si perde nei dilemmi esistenziali riguardanti la scelta della foto del profilo, degli interessi da inserire nel profilo, del criterio con cui accettare inviti da amici o estranei???
Accanto ad una certa dose di voyerismo e al morboso bisogno di rintracciare il vecchio compagno di merende ora sposato e con un mutuo a tasso variabile, Facebook permette di dar sfoggio del nuovo slang gggiovane dei gggiovani…Come resistere alla tentazione di indicare la propria tristezza con :-(, di fissare un appuntamento con gli amici al grido di “qnd c6?” o di rispondere dicendo “nn poxo msn xchè sn…”??? Mica tanto facile…

venerdì 6 novembre 2009

Mi sembra saggio e sensato che, in un momento dove un terzo delle popolazione in età lavorativa è con le palle sul ceppo. usando un neologismo molto in voga al BARlaia, sia scoppiato il totocrocifisso. Crocifisso si o crocifisso no? Questo è il problema...Il BARlaia senza entrare tanto in discussioni filosofiche ha deciso all'unanimità che il Crocifisso deve essere appeso... si ma in Chiesa!
Una discussione fiume, di massimo tre minuti, ha portato alla luce le linee guida del pensiero del frequentatore tipico:
-"Ma siamo governati da tiratori di coca e puttanieri e ci vogliono rompere con queste cazzate...."
-"....Se uno vole e lo compra e se lo attacca 'ndo vole..."
-"....Da giovane me lo mettevo per anda' alla messa a vedere una giovane che mi garbava...e poi l'ho sposata...Ho fatto un bel chiappo co i crocifisso vai...."
-" e difendono tutti la chiesa, i sacramenti e le messe e poi hanno tutti due o tre mogli....facile così volè bene alla famiglia quando tu ne cambi una all'anno"
Di fronte a tanto sforzo intellettuale mi sono commosso dietro al banco...e ho stappato un prosecco...Per gradire...

sabato 31 ottobre 2009

MALEDETTE SCALE


Stefano viene arrestato per 20 grammi di sostanze stupefacenti.
Un altro "tossico solo ed emarginato", un'altra figura abituale della tabella (a breve ufficiale) dei "diversi che fanno paura". Questo avranno pensato forse gli agenti del carcere di Regina Coeli quando lo hanno visto entrare nella prima stanza in cima alla scaletta, quella del primo impatto col carcere; generalità, impronte e l'incubo inizia.
Stefano viene arrestato e processato; nell'aula del tribunale i familiari si accorgono che ha già qualche livido. Il processo per direttissima inspiegabilmente va male; perchè un ragazzo incensurato (con qualche carico pendente) con una modesta quantità di sostanze non viene rilasciato e neanche gli vengono concesse le misure alternative al carcere? Perchè pochi mesi prima chi aveva quasi ammazzato un ragazzo al GayVillage il giorno dopo era a piede libero?
Stefano muore pochi giorni dopo nel Reparto Penitenziario dell'Ospedale Sandro Pertini, un pezzo di ospedale pubblico sotto regime carcerario dove non si entra se un magistrato non ti autorizza. I familiari di Stefano, che per due giorni hanno atteso la possibilità di visitarlo durante il ricovero, strappano alle autorità un ultimo sguardo al volto prima dell'autopsia e del funerale.
Il volto è tumefatto, un occhio non è dove naturalmente dovrebbe essere, lividi ed escoriazioni.
Stefano non si è fatto male da solo e questa è una verità. Stefano è passato per il centro di identificazione di Tor Sapienza. Un non-luogo della repressione dove chiunque c'è finito racconta di ore in stanze orrende con muri sudici di sangue e vomito, senza la possibilità di bere o andare al bagno. Da anni i movimenti cittadini chiedono la chiusura di quel posto. Questa è un'altra verità. "La morte di Stefano Cucchi avvenuta all'ospedale Pertini (reparto detentivo) richiede un immediato chiarimento", dichiarano Gonnella e Manconi. "Trentunenne, di corporatura esile, viene arrestato pare per modesto possesso di droga il 16 ottobre scorso - raccontano - Al momento dell'arresto da parte dei carabinieri, secondo quanto riferito dai familiari, stava bene, camminava sulle sue gambe, non aveva segni di alcun tipo sul viso. La mattina seguente, all'udienza per direttissima, il padre nota tumefazioni al volto e agli occhi". "Cucchi - notano Gonnella e Manconi - non viene inviato agli arresti domiciliari, eppure i fatti contestati non sono di particolare gravità". Dal carcere, invece, viene disposto il ricovero all'ospedale Pertini. "Pare per 'dolori alla schiena'". "Ai genitori non è consentito di vedere il figlio - sostengono ancora Gonnella e Manconi - L'autorizzazione al colloquio giunge per il 23 ottobre ma è troppo tardi perchè Stefano Cucchi muore la notte tra il 22 e il 23 ottobre. I genitori rivedono il figlio per il riconoscimento all'obitorio e si trovano di fronte a un viso devastato". "Una morte tragica, sospetta - dicono - che richiede risposte dalla magistratura, dall'amministrazione penitenziaria, dai carabinieri, dai medici del Pertini e dalla Asl competente: perchè Stefano Cucchi aveva quei traumi? Perchè ai genitori è stato impedito di incontrare il figlio per lunghi sei giorni? Perchè non gli sono stati concessi gli arresti domiciliari neanche fosse il più efferato criminale?". Manconi e Gonnella concludono chiedendo che vengano "rese pubbliche le foto del viso tumefatto di Cucchi, posto che in Italia capita spesso che i verbali degli interrogatori a base di inchieste importanti vengono immediatamente trascritti sui giornali".
FONTE: Globalproject

mercoledì 28 ottobre 2009

Tra le tante cose su cui non avrei mai scommesso, c'era quella di vedere i più accaniti anziani del BARlaia infiammarsi per difendere un prete. Proprio loro che raccontano delle proprie esperienze prima di resistenza e poi di lotta nelle fabbriche sono insorti in difesa di Don Santoro, prete delle Piagge, opposti al volere delle alte sfere vaticane che si sono espresse per l'allontanamento del parroco dalla sua parrocchia.
"Simulazione di sacramento" : queste parole sono bastate all’arcivescovo di Firenze per «sollevare don Santoro dalla cura pastorale della comunità delle Piagge», chiedendogli allo stesso tempo «di vivere un periodo di riflessione e di preghiera». Il ‘caso’ risale a domenica mattina: don Alessandro Santoro, durante la messa celebrata alla presenza della comunità, ha celebrato le nozze di Sandra Alvino 64 anni, nata uomo e ora donna, e Fortunato Talotta, 58 anni.
Ma quel matrimonio proprio non s’aveva da fare per la cricca pontificia. «Domenica mattina, presso la comunità delle Piagge — si legge in una nota della diocesi — si è compiuta la simulazione di un sacramento, ponendo un atto privo di ogni valore ed efficacia, in quanto mancante degli elementi costitutivi del matrimonio religioso che si voleva celebrare. Tale simulazione è stata posta in atto da don Alessandro Santoro in contrasto con le disposizioni più volte dategli dai superiori».
«Non è giusto, don Santoro non ha commesso alcun delitto. Ha fatto quello che ha sentito, e lo ha fatto da prete». Questa la reazione di Sandra Alvino. Che aggiunge: Non so se il mio matrimonio è valido ma so che ieri ho realizzato il sogno della mia vita. Se mi annulleranno il matrimonio, resterò cattolica ma farò una riflessione in più».

Talmente assurda questa decisione da far infuriare anche i più ostili oppositori al clero, pronti a riconoscere lo sforzo del parroco a sostegno della comunità alla periferia di Firenze....

domenica 25 ottobre 2009

MA QUAL'E' LA DESTRA? QUAL'E' LA SINISTRA?







Il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo si è autosospeso. "Ho detto la verita' ai magistrati" haaggiunto Marrazzo che, a proposito del video con un trans, ha confessato 'debolezze' inerenti alla sua sfera privata. Secondo Montino si e' aperto il percorso che portera' alle dimissioni del governatore. Ma il Pdl non vuole terze vie: o resta o si dimetta. I quattro carabinieri accusati di aver ricattato Marrazzo, interrogati ieri, restano in carcere. Hanno detto di essere stati vittime e pedine di una "macchinazione dall'alto".




...LA NUOVA MODA NON PASSA MAI....UN PO' DI BAMBA UN PO' DI FICA E POI TUTTI A FAR LEGGI...




...MENO MALE HO FATTO SCIENZE POLITICHE....VOGLIO VIVERE COSI', COL SOLE IN FRONTE...

venerdì 16 ottobre 2009


"Abbiamo guadagnato sabato la qualificazione matematica a Dublino e potete immaginare la grande felicità, abbiamo anche festeggiato un po'. Ho cambiato questa sera la squadra per undici undicesimi, una particolarità che non esiste al mondo. Siamo campioni del mondo, veniamo qui a giocare una gara che non conta nulla e appena abbiamo un po' di difficoltà, visto che in campo c'era un'Italia non ha giocato insieme una volta, la gente invece di incitare i ragazzi comincia a gridare il nome di altri calciatori. È una cosa vergognosa: la gente deve amare la Nazionale perché è capace di fare queste cose". "Sono incazzato come una bestia. Certi giocatori se io sono convinto di chiamarli li chiamo, altrimenti no. Non è quello il problema: è la mancanza di rispetto nei confronti di giocatori straordinari che hanno un cuore grande come una casa. E' chiaro che si tratta di una minoranza, ma a chi ha gridato di andare a lavorare dico io a loro di andare a lavorare".

Ecco a voi il Lippi-pensiero che ha infiammato la platea del BARlaia nel dopo gara di Italia-Cipro....

E bravo il Ct, che dopo aver rischiato di perdere da una squadra di raccattati, riesce pure a fare lo sborone...


Da dietro il bancone il Barista non riesce a vedere tutta la partita ma sicuramente capisce subito che la qualità del gioco è stata scadente...come al solito...Questo è il punto centrale....Lippi è così odioso che chiunque lo prenderebbe a pedate, ma da parte sua è pur sempre l'allenatore Campione del Mondo e quindi sempre pronto a spiattellarti in faccia questa verità...Lo ha fatto dopo la pessima figura alla Confederetion Cup, dopo aver pareggiato in Irlanda all'ultimo secondo e lo farà dopo ogni amichevole che giocheremo male da qui al Mondiale....

E' insopportabile e la sua squadra gioca da cani ma ha giocato da cani anche ai Mondiali vinti in Germania, o no? Ci siamo dimenticati della partita con l'Australia e vinta al 93° su rigore? O del pareggio marcio con gli USA?

Ma va bene così no? Conta il risultato e quello è arrivato ampiamente...

Dispiace aver a che fare con persone arroganti a tal punto che per vederle fare un passo indietro dalla propria sboronaggine occorre un risultato negativo...Arriverà ai prossimi Mondiali???...Chissà...Sicuramente qualcuno ci spera anche per veder lo sbruffone cosa avrà da raccontare....

Un dato è certo e in parte lo giustifica il calcio italico è in crisi...Economica ma soprattutto di talenti...Basta vedere la formazione dell'Under 21 per rendersi conto che il futuro non potrà essere così roseo...


Vabbè arriveranno le partite che contano e il BARlaia aspetta al varco il Vecchio Timoniere Lippi...