mercoledì 28 ottobre 2009

Tra le tante cose su cui non avrei mai scommesso, c'era quella di vedere i più accaniti anziani del BARlaia infiammarsi per difendere un prete. Proprio loro che raccontano delle proprie esperienze prima di resistenza e poi di lotta nelle fabbriche sono insorti in difesa di Don Santoro, prete delle Piagge, opposti al volere delle alte sfere vaticane che si sono espresse per l'allontanamento del parroco dalla sua parrocchia.
"Simulazione di sacramento" : queste parole sono bastate all’arcivescovo di Firenze per «sollevare don Santoro dalla cura pastorale della comunità delle Piagge», chiedendogli allo stesso tempo «di vivere un periodo di riflessione e di preghiera». Il ‘caso’ risale a domenica mattina: don Alessandro Santoro, durante la messa celebrata alla presenza della comunità, ha celebrato le nozze di Sandra Alvino 64 anni, nata uomo e ora donna, e Fortunato Talotta, 58 anni.
Ma quel matrimonio proprio non s’aveva da fare per la cricca pontificia. «Domenica mattina, presso la comunità delle Piagge — si legge in una nota della diocesi — si è compiuta la simulazione di un sacramento, ponendo un atto privo di ogni valore ed efficacia, in quanto mancante degli elementi costitutivi del matrimonio religioso che si voleva celebrare. Tale simulazione è stata posta in atto da don Alessandro Santoro in contrasto con le disposizioni più volte dategli dai superiori».
«Non è giusto, don Santoro non ha commesso alcun delitto. Ha fatto quello che ha sentito, e lo ha fatto da prete». Questa la reazione di Sandra Alvino. Che aggiunge: Non so se il mio matrimonio è valido ma so che ieri ho realizzato il sogno della mia vita. Se mi annulleranno il matrimonio, resterò cattolica ma farò una riflessione in più».

Talmente assurda questa decisione da far infuriare anche i più ostili oppositori al clero, pronti a riconoscere lo sforzo del parroco a sostegno della comunità alla periferia di Firenze....

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