lunedì 21 settembre 2009

CHIACCHERE DA BAR - SUL RAZZISMO


A volte anche un ligio barista si sente spinto a gesti estremi. Tale sentimento si manifesta di fronte a calamità naturali, come ad esempio quando un forte uragano rischia di far volare i tavoli del locale ed il nostro eroe è chiamato a salvarli con un sangue freddo degno di un chirurgo in un ospedale da campo. Altre volte suddette azioni estreme sono provocate da emergenze umanitarie, come quando si deve saltare al di là del banco per salvare il nonno da bar dall'aria condizionata che lo sta lentamente ma inesorabilmente ibernando.
Ma a volte il gesto estremo si rivolge minacciosamente e violentemente contro il cliente e qui il bravo barista è tenuto a far ricorso a tutta la filosofia zen, a due o tre calmanti o a qualche tiro di canna per evitare di compromettere la sua posizione lavorativa e soprattutto la sua fedina penale.... Quando l'incauto cliente idiota ti si para davanti e con tono solenne dice" BISOGNEREBBE PROIBIRE AGLI STRANIERI DI INDOSSARE TUNICHE E VESTITI LUNGHI, PERCHè IMPEDISCONO DI VEDERE SE SOTTO HANNO DELLE BOMBE", la prima cosa che vorresti avere tra le mani è una pala da pizze con la quale tirargli mazzate fino al totale annientamento...Per chi riesce a controllare i propri nervi, come nel mio caso, non rimare altro che meditare vendetta....Caro mio avventore democraticamente razzista, chi mi dice che sotto a quella tua inguardabile camicia e a quella ciccia superflua non si nascondano chili di tritolo invece di chili di troppo??? Avessi poteri superiori di manderei nudo nel girone dei sodomiti per curare la tua menomazione mentale....ma visto che di tali poteri non sono dotato...Beh da ora in poi appena ti avvicinerai al banco sappi che nel tuo caffè troverà sempre posto un mio sputo! Così in amicizia...per regalarti il sapore del mio disprezzo...

IL TROIO o PLAYBOY DA BAR



Non sei un uomo se come un frate chiedi perdono. Non sei un uomo se a fare mazzate non sei buono. Non sei un uomo se tua moglie di te se ne fotte. Non sei uomo se... se non la gonfi di botte. Non sei un uomo se non guidi le macchine grosse. Non sei un uomo se non tiri due ganci alle giostre. Non sei un uomo se non hai la pancia sferica. Non sei un uomo senz'abito buono alla domenica. Non sei un uomo se di notte non vai al bordello. Non sei un uomo... se non ti tira il pisello. Non sei un uomo se ti arrendi e non mostri gli artigli. Non sei un uomo se non prendi a ceffoni i tuoi figli. Non sei un uomo se il rispetto che hai non ti basta.”
Queste sono le parole in musica di Caparezza e questa è la perfetta descrizione del macho da bar nonché alcune delle peculiarità del TROIO o PLAYBOY del BARlaia, uomo sulla mezza età che usa il bancone come il palcoscenico per narrare le sue bravate siano esse di natura sessuale o di natura goliardica.
La sua morale racchiude l’acume di Bombolo e la scaltrezza del Commissario Lo Gatto e può essere riassunta come “IN VINO VERITAS, IN SCARPE ADIDAS, IN BAGNO BADEDAS”. Nella sua visione il barista rappresenta il proprio angelo confessore o meglio il proprio sparring partner, il bersaglio facile con cui attaccare bottone per vuotare il sacco delle avventure più incredibili e snaturate e rendere così, al tempo stesso, partecipe tutto il BARlaia della sua pseudo vita.
Dopo sette minuti che svolgevo il mio ruolo di entreneuse ero già stato accalappiato dal TROIO, impaziente di raccontarmi delle sue innumerevoli amanti sparse in tutta la penisola e di tutti i modi in cui le rende felici a tutte le ore del giorno. Già dai primi incontri si manifestavano tuttavia le falle delle avventure narratemi: da un giorno all’altro cambiavano date e particolari ed a volte spettava a me ricordargli degli appuntamenti della serata…mai e poi mai avrei voluto che il mio eroe facesse brutte figure e macchiasse il suo onore di instancabile amatore…..Quando non parlava di amanti, allora l’argomento principe era narrare le sue eroiche imprese come lavoratore o come capopopolo in rivolte e sommosse, fossero esse rionali, condominiali o balneari. Dalle sue parole si evince tutto il carisma di cui gode in ogni luogo: se è in campeggio e litiga con il proprietario si dice capace di lasciare il camping con al suo seguito tutti gli altri clienti, pronti a dormire in macchina pur di seguire il Masaniello di queste olive, se è alla guida e qualcuno gli suona si vocifera che sia in grado di impaurire col suo charme anche Mike Tyson, nonostante il suo metro e sessanta di virilità….
Ovviamente non posso dubitare delle sue parole, anche se qualche sospetto inizia a sorgere…ma d’altronde come non fidarsi di chi indossa camicie aperte sul petto fino all’ombelico, collane in oro massiccio dalle quali pendono Santi a grandezza naturale o anelli degni di P. E BARACUS…

I GIOCATORI INCALLITI


Quella dei giocatori di carte rappresenta una categoria ancora più complessa di quella dei santi bevitori di cui abbiamo parlato nel precedente post. Se gli abituali avventori giocano per passatempo, mettendo in palio un euro, una bevuta o una sana dose di offese, i maniaci del gioco intendono le carte come un vero e proprio sport, anzi una vera e propria religione, della quale loro rappresentano i profeti: in giro di bar in bar e di turno in torneo per santificare la loro maestria rionale…
Queste entità metafisiche, metà uomini e metà tavoli verdi, vivono presumibilmente in cunicoli sotterranei o in garage adibiti a bische clandestine per almeno tredici o quattordici ore al giorno, ed escono solo una mezz’ora prima dell’inizio del torneo in programma per incontrare il compagno di gioco e sbrigare le pratiche di “riscaldamento”. Capita spesso nella penombra di qualche bar osservare due loschi figuri che si scambiano smorfie vicendevolmente come due perfetti stronzi, ecco quello è il loro riscaldamento…ripassano gli ammicchi si scambiano schemi di gioco e si fanno riassunti sui possibili stili di gioco degli avversari…
Il loro ingresso nella sala-gara del BARlaia è accompagnato da un silenzio irreale stile quello che caratterizza i duelli western, le loro facce pallide e slavate testimoniano la tensione che stanno covando prima del via alle danze. Anche al banco non emettono alcuno schiamazzo, chiedono caffè ristretti corretti a benzina o amari corretti a trielina, fumano un pacchetto di sigarette alla volta accendendoli con razzi da stadio e solo dopo alcune vittorie fanno scendere la tensione e emettono qualche timido rantolo necessario ad evidenziare la loro superiorità balistica al tavolo e ad innervosire ancora di più gli sconfitti che, intanto, si stanno sicuramente picchiando, addossandosi le colpe, nel parcheggio, armati di crick e scatole di carte da canasta.
Solo i vincitori, a fine serata , sono dell’umore giusto per salutare il barista mentre escono con le spalle di prosciutto sotto braccio e una forma di pecorino infilato sotto la giacca. Le coppie di giocatori iniziano a ritirarsi verso altri bar aperti o altre bische o forse a cercare un tozzo di pane per un lungo spuntino che elimini le prove della vittoria al ritorno dalle mogli, le quali probabilmente si addormentano pensando ai mariti come panai o casellanti autostradali o semplici trans.

giovedì 17 settembre 2009

I GONFI o UBRIACHI DA BAR



Come in ogni bar che si rispetti la categoria degli ubriachi rappresenta quella più nutrita...Varia la sua composizione da un locale all'altro e sicuramente quella del BARlaia si compone di numerosi massimi esponenti della categoria.


Secondo una nota definizione universitaria per ubriachi si intende una fitta schiera di bevitori che vengono divisi e studiati in varie categorie...Qui di seguito quelle più rintracciabili nei bar della zona:



  1. Bevitore autistico: corrisponde al clochard, al mendicante-assistito, al barbone per vocazione, all'artista introverso e chiuso al mondo. Sono in genere persone emarginate dalla società o per rifiuto o per costrizione, ma che non sono necessariamente "fuorilegge". Vivono grazie all'assistenza o a un'attività minima che consente loro di sopravvivere. L'alcol potrebbe essere il mezzo di consolazione per la situazione vissuta, oppure potrebbe essere stato la causa di questo tipo di vita. Talvolta questo tipo di bevitore vive momenti di grande generosità, di acquisti insensati e di tentativi di mutamento radicale della sua vita. L'alcolismo autistico può anche rappresentare il punto di arrivo di altre forme di alcolismo,soprattutto quando il soggetto subisce un'emarginazione violenta durante il suo percorso di etilista. Questo fa sì che l'appartenente a questa tipologia sia difficile da curare e da disintossicare.

  2. Bevitore compulsivo: beve ogni giorno fino ad ubriacarsi; dopo aver iniziato a bere, non riesce più a controllarsi. Smette soltanto perché lo stato di incoscienza, la fine del denaro o interventi esterni lo costringono ad arrestarsi. Riesce a trascorrere brevi periodi di astinenza o intervalli fra le bevute, ma il primo sorso di alcol fa immediatamente scattare il comportamento del "tutto o nulla" e continua a bere fino a ubriacarsi. Questo tipo di bevitore tende a colpevolizzarsi,talvolta è aggressivo e desideroso di affetti, ma in fase di intossicazione alcolica può trasformarsi completamente alternando l'aggressività alla depressione.

  3. Bevitore gregario: corrisponde all'alcolista da bar o da trattoria di paese, che di rado perde totalmente il controllo:ingerisce grandi quantità di alcol, ma riesce a smaltirle nelle serate in compagnia. L'alcol ha la funzione di elemento unificante tra i singoli bevitori che, pur avendo personalità diverse, riescono generalmente ad armonizzare tra di loro, a scambiarsi formule semplici per la risoluzione dei problemi del mondo, a darsi pacche sulle spalle, ad abbracciarsi e ad avere atteggiamenti di intima amicizia. In genere il gregario non soffre di particolari frustrazioni o conflitti in quanto delega al gruppo i suoi sentimenti repressi e i suoi problemi. In questa categoria di bevitori rientrano coloro che bevono per identificarsi in un modello culturale, per esempio gli artisti o gli studenti del campus universitario. Sovente il modo di bere del singolo si adatta a quella del gruppo, tanto che l'uscita da questo può portare anche a una riduzione dell'abuso di alcol; perciò l'appartenente a questa tipologia dovrebbe essere colui che ha la prognosi più favorevole nei confronti del bere.


I bevitori al BARlaia hanno uno strano rapporto con l'alcol: la maggior parte appartiene all'ultima categoria sopra descritta ma all'interno di questa si dividono in due sottogruppi, i puntuali e i duellanti.


I PUNTUALI sono quegli avventori che si presentano a cadenza oraria al bancone per mantenere standard il proprio tasso alcolico. Si presentano al bar quindi dalle 20 alle 21 volte al giorno a partire dall'ora della colazione, quando solitamente inzuppano una pasta in un gottino di vino, per finire cinque minuti prima della chiusura sorseggiando un rabarbaro caldo come bicchiere della staffa. Il loro amore per l'alcol li rende degli sperimentatori delle bevute: questo fa si che, nel loro peregrinare davanti al bancone, riescano ad assaggiare quotidianamente almeno un sorso da ogni bottiglia.


I DUELLANTI si differenziano per l'odio e il disprezzo che anima il loro modo di bere. entrano al BARlaia in silenzio e con sguardo sommesso ed arraffano 4 o 5 bottiglie di birra che ordina in fila sul tavolino. Una volta seduto di fronte alle birre, come un condannato a morte di fronte al plotone di esecuzione, inizia ad inveire a bassa voce contro le suddette emettendo una sequela indicibile di bestemmie ed altri epiteti. L'impressione che il sottoscritto ha maturato riguardo a questo soggetto è che ritenga l'alcol il suo più acerrimo nemico: un nemico che si annida e nasconde nei bar in attesa del duello finale. Il suo sguardo ritrova dei caratteri umani solo dopo la sesta o settima consumazione, quando forse inizia a sentire l'odore della vittoria, ed è a questo punto che in segno di vittoria cerca di coinvolgere tutti i presenti nelle sue celebrazioni...Tenta di convincere gli altri avventori ad avventurarsi in partite di calcino o in sfide a ping pong, oppure attacca pipponi omerici su qualunque argomento...dallo zen al curling...dal veganesimo al Grande fratello...

La sua vitalità può essere frenata solo offrendogli altre due birre o stordendolo a randellate...di solito al BARlaia è molto praticata la seconda soluzione...

mercoledì 16 settembre 2009

NONNO PUFFO o L'ABITUDINARIO


Nonno Puffo o anche detto l’Abitudinario è un simpatico signore sulla settantina che si caratterizza per la precisione svizzera con cui si presenta al banco e per quella quotidiana cadenza con la quale si susseguono le sue azioni in ordine gerarchico ed immutabile. Alle 20.23 spaccate si materializza al banco sia in inverno che in estate, sia in autunno che in primavera e lo fa in modo così silenzioso che c’è chi sospetta sia in possesso di capacità di teletrasporto….Il suo arrivo non è anticipato da una portiera che si chiude, una frenata o un passo strusciato, neanche da un colpo di tosse o un minimo ticchettio a richiamare l’attenzione…E’ capitato che nel periodo estivo, quando il BARlaia apre alle 20.30, arrivassi prima dell’apertura per riempire i frigoriferi o pulire i tavoli da gioco (…ci arriveremo in seguito…)…ebbene il Nonno Puffo appariva come un novello Houdini nel bar ancora serrato e al buio forse passando attraverso i muri, forse calandosi dal camino come la Befana o forse uscendo dal freezer dei gelati nel quale si era addormentato la sera precedente, per essere sicuro di poter fare la sua ordinazione all’ora stabilita dal suo bioritmo…Deve essere il primo cliente del dopo cena: questa è forse la sua missione!!! E deve portarla a termine ogni santo giorno seguendo passo passo tutti i cliché…Infatti oltre che dover arrivare per primo alle 20.23, deve ripetere costantemente le stesse azioni sera dopo sera, pena chissà quale incantesimo o maledizione….Le sue azioni sono così sempre uguali che in confronto le Guardie Svizzere sembrano al suo cospetto dei giovani intrippati a un Rave…Ogni sera la sua sacrosanta richiesta sarà ‘’Un caffè decaffeinato corretto a sambuca e un pacchetto di Chesterfield per favore!’’, nel momento in cui proferisce tali parole, intanto, ha già aperto una bustina di Dietor e messo sul banco 20 euro…Il fatto incredibile è che sa benissimo che spenderà 5.20 e che quindi gli chiederò gentilmente, sera dopo sera, se ha 20 centesimi…
Sto studiando il suo caso insieme ad una equipe di psichiatri arrivati in loco su segnalazione della C.I.A e finora siamo arrivati alla conclusione che le sue azioni possono essere indirizzate verso due scopi:
1- FAR IMPAZZIRE I BARISTI DEL GLOBO TERRACQUEO.
2- CREARE UNA SOCIETA’ DÌ UGUALI AMANTI DÌ DECAFFEINATI CORRETTI A SAMBUCA E FUMATORI DÌ CHESTERFIELD.
3- E’ UN OLOGRAMMA MANDATO DAGLI ALIENI IN AVANSCOPERTA PER STUDIARE IL GENERE
UMANO

A breve aggiornamenti…
PERICOLOSITA' : 5
TIPICITA' : 8

martedì 15 settembre 2009

IL TRAP ovvero IL CYBER ALLENATORE


Altra creatura immaginifica del BARlaia è il TRAP, il primo uomo-robot che mai abbia calcato la superficie terrestre...A prima vista sembra un comune mortale, ma osservandolo bene in determinate serate si noterà spuntare dall'orecchio una protesi meccanica...Non un amplifon, non un contatore geiger....La fida vecchia RADIO!!!..Appena in ogni angolo del globo un arbitro fischia l'inizio di una qualsiasi partita, sia di serie A o di Promozione, sia di Eredivisie o sia solo una partita scapoli ammogliati, dal suo orecchio fuoriesce la protesi che capta immediatamente il segnale e lo collega alla radiocronaca in tempo reale.
E'un romantico del pallone, non smania davanti alla tv e non pagherà mai per il satellite...solo i radiocronisti sono i suoi profeti e solo loro hanno il verbo. La sua somiglianza col Giuanin nazionale lo rendono ancora più credibile come tecnico da bar di benniana memoria e fanno di lui il massimo intenditore del BARlaia...Riprende vita solo alla fine del primo tempo, quando tuttavia coinvolto emotivamente dalla radiocronica si avvicina al bancone per chiedere un the caldo(...anche in agosto...) o per pagare un Gatorade necessario a solidificare il legame con lo spogliatoio...Sfegatato tifoso juventino, il suo aplomb inglese viene difficilmente intaccato da battibecchi o critiche alla sua squadra del cuore, anche se, soprattutto in periodo di Champions, la tensione lo assale in modo così marcato da fargli perdere anche4 kg nell'arco dei 90°!!!
Solo al triplice fischio ritrae la sua PROTESI meccanica e torna ad essere un comune mortale, anzi...Al fischio finale sembra svegliarsi da una vita parallela e tornare sulla terra dopo un rapimento degli alieni durato un paio d'ore, quasi non si ricorda perché si trova al bar e se gli viene chiesto il risultato della partita quasi cade dalle nuvole, come non avesse mai sentito pronunciare la parola calcio...
Il periodo di massimo stress per le sue coronarie si manifesta con cadenza biennale, in occasione di Mondiali e Europei, periodi nei quali può starsene dalle 6 alle 8 ore incollato alla propria Protesi meccanica in uno stato catatonico a pendere dalla voce dei vari Cerqueti...Tornerà tra noi solo dopo la premiazione e dopo di che cadrà in letargo fino all'inizio del campionato, dopo aver comprato tre o quattro casse di bevande energetiche per reintegrare il proprio fisico e un alimentatore per ricaricare la sua parte robotica...
PERICOLOSITA' : 3
TIPICITA' : 9

IL MANGIAMANGIONE

Questa creatura mitologica rappresenta l’incubo peggiore di ogni barista ed è capace di tirar fuori il peggio dalla persona più mite. Anche Madre Teresa trovandoselo di fronte sarebbe divenuta più sanguinaria di Freddy Krueger. Gandhi forse se lo avesse conosciuto non sarebbe mai divenuto profeta del pacifismo. Nel mio piccolo passerei giornate intere a prenderlo a criccate….
Questa entità infernale dalle fattezze di un silos rivestito di pelle umana oltre che per la sua stazza immane si caratterizza per un look sbarazzino e che per un appetito che riesce a manifestarsi nei momenti meno opportuni. Se fosse stato al posto di Pinocchio mangiato dalla balena, probabilmente questa sarebbe morta di indigestione e se fosse stata Jona difficilmente avrebbe potuto vivere in un cetaceo, al massimo avrebbe potuto mangiarlo con uno spruzzo di limone…come aperitivo….
Questo sub-umano si presenta al BARlaia in prima serata vestito come un dandy di periferia….Sfoggia delle tonalità dai colori più assurdi che denota un gusto nel vestire pari a quello di Thomas Milian nei suoi momenti più trash…Ma questo è nulla in confronto al momento in cui, vicini alla chiusura del BAR, quando ormai ti senti pronto a passare lo straccio e chiuderti dietro la porta di un’altra giornata pallosa, senti dal fondo un passo di Mammut e una voce che sussurra ‘’C’hai nulla da magnà????’’.
Da magnà? Ma non è posso credere alle mie orecchie…. ‘’Ho mangiato poco a cena e farei uno spuntino!!!’’… Faresti uno spuntino???...Ma brutta palla di adipe, forse avrai mangiato poco a cena ma è una vita che mangi come un tribunale e con tutto ciò che hai ingurgitato in una vita avremo risolto il problema della fame nel mondo…Come fai ad aver fame dopo aver bevuto tre birre con spuma e due caffè intervallati da una Tassoni??? Hai forse uno stomaco di riserva che tieni in bauliera??? O forse hai il baco della tenia??? Ma se così fosse dovrebbe essere così lungo da impacchettarci il globo…
Lascia sbigottiti la naturalezza con la quale, al mio rifiuto di usare l’affettatrice all’una di notte con solo tre clienti in procinto di andarsene, chiede, con una faccia simile a quella di un bambino cui hanno rubato il gelato, se posso pesargli l’intera spalla del prosciutto… ‘’Così l’affetto da solo appena torno a casa’’….Ma secondo me la casa l’ha inavvertitamente mangiata dopo il limoncello….e con questa anche la sua famiglia…
Ho ancora a distanza di tempo un certo sudore che mi scende dalla fronte quando lo vedo arrivare e ancora di più quando arriva il momento di chiudere…e se lo trovassi solo nelle tenebre pronto a far un solo boccone di me????

PERICOLOSITA' : 10
TIPICITA' : 9

PREMESSA DELLA PREMESSA!


Sono pronto ad accompagnarvi, un po' come Caronte con Dante, nel Barlaia, ma penso che prima di varcare la soglia che separa il reale dall’irreale sia necessaria una ulteriore premessa! Anche al BARlaia, come in ogni BAR che si rispetti, la clientela è composta da personaggi fissi che rappresentano la QUINTESSENZA del locale e ne costituiscono la caratteristica che lo contraddistingue dagli altri. Così, se alcuni locali sono etichettati come fighetti, altri come alla moda e altri ancora come bettole, ebbene questo dipende dalle caratteristiche dei clienti che li animano. Diviene allora essenziale addentrarsi nella nebulosa di avventori del BARlaia per ricavarne un'immagine netta in opposizione agli altri simili....

Innanzitutto il BARlaia non si contraddistingue come rappresentante di una determinata categoria socio-economica, anzi si presenta come culla di culture differenti, dove la principale fazione è composta da una schiera che va da 8 a 88 anni accomunata dalla passione per alcool e carte da gioco oltre che per calcio e in misura minore donne. In questa schiera già di per variopinta si mettono in evidenza personaggi che sono diventati a loro modo colonne portante della vita da bar e soprattutto croce e delizia del barista...cioè il sottoscritto...
Inizierò così da loro il mio breve excursus...

lunedì 14 settembre 2009

BENVENUTI AL BARlaia


Tutto questo parlare delle mie vicissitudini lavorative hanno funzionato da premessa per inserire la mia figura di onorato barista del BARlaia nel contesto socio-dramma-economico di questo lembo di terra dove vivo e vegeto...ora tutto ha preso una piega diversa dalle previsioni...inizierò un altro tirocinio retribuito per un anno ma su questo tornerò nei prossimi post per narrare cosa mi ha riservato questa scelta...sarà stata azzeccata o dettata da un colpo di caldo???...

Vabbè comunque da barista son pronto a raccontare per filo e segno cosa bolle in pentola tra gli avventori abituali del BARlaia...

1...2....3....Via...


...EPPUR SI MUOVE...

Vabbé stamani mi sono messo in tranquillità per un anno…Sarà pur sempre un maledetto tirocinio però per un anno e anche retribuito non troppo poco … La speranza resta quella di essere chiamato per l’ennesimo stage in un ennesimo Comune della zona, però in un ambito che mi ha sempre affascinato, quello di ufficio stampa, che anche se in un piccolo paese mi sembra una buona occasione per iniziare. A dir la verità poi oggi doveva essere la mia giornata fortunata perché in mattinata mi avevano proposto un tirocinio pure presso il Circondario, da iniziare alla fine di quello attuale, con mansioni amministrative e contabili ma ovviamente a rimborso 0.
Insomma via… tutto questo mio ciarlare è per dire che forse qualcosa si muove e che magari il mese di agosto si prestava forse troppo bene per farmi prendere dalla disperazione, soprattutto per averlo passato a spender soldi mai rimborsati per far 40 km al dì allo scopo di esser trattato come un inutile soprosso. Dai dai da oggi una speranza in più e un colpo alla tristezza…

Mi preparo a trasformarmi in barista per il turno serale ... viva la precarietà a Ponte … viva viva …

martedì 8 settembre 2009

LA VERA ESSENZA...RACCONTI DA DIETRO IL BANCONE...

Tre giorni e tre colloqui per il barista principe del BARlaia e tutti per l'attivazione di altrettanti tirocini più o meno pagati...in realtà meno o anche molto meno....stiamo a vedere comunque...anche perché, se proprio dobbiamo prendere del buono in ogni situazione, potrei comunque migliorare la situazione attuale e guadagnare due o tre euro in più riducendo anche le spese benzina...Non dovrebbe cambiare la situazione di fondo, ovvero l'essenza stessa del tirocinio: ACQUISIRE IN ORGANICO UN NEOLAUREATO SMANIOSO DI INIZIARE A LAVORARE PER FARGLI SVOLGERE QUELLE BELLE MANSIONI CHE PER MESI NESSUNO HA VOLUTO FARE O CHE NESSUNO HA IL CORAGGIO DI PRENDERE IN CONSIDERAZIONE IN QUANTO REALMENTE DEPRIMENTI.... Posso per esempio raccontare dell'emozione provata lo scorso sabato nel fare tre ore tre di volantinaggio al mercato settimanale per pubblicizzare l'inaugurazione della stagione concertistica, oppure il primo mese passato in solitudine davanti ad un pc ad aggiungere dati ad un sito senza che nessuno fosse interessato a quello che stavo facendo o men che mai la ritesse un'operazione con un minimo senso....insomma un perfetto minchione adibito alla figura di jolly senza alcun tipo di formazione ma pronto anche all'occorrenza ad essere gettato nella mischia come un parafulmine! WOW!!! Brividi!!!

Tanto per sapere di che morte si deve morire...



Lo Stage (o Tirocinio formativo)

Lo stage è il primo passo per l'ingresso nel mondo del lavoro.
Si rivolge a coloro che hanno adempiuto l'obbligo scolastico ma anche agli individui in cerca di occupazione che vogliano rientrare nel mondo del lavoro e a cittadini di stati membri della Comunità europea o extra comunitari, fatto salvo il principio di reciprocità.
L'art.18 della legge 196/97, nota come Legge Treu, disciplina il tirocinio formativo.
Per i giovani, il tirocinio è un ottimo strumento per acquisire un'esperienza professionale pratica, per le imprese c'è il vantaggio economico, in quanto non sono tenute a corrispondere una retribuzione, ed inoltre possono acquisire informazioni e impressioni sui giovani in vista di una futura assunzione.
Il rischio del tirocinio formativo è che diventi per le aziende un mezzo per acquisire personale a costo zero al quale affidare le mansioni meno qualificanti, venendo meno all'obiettivo di formazione.
Proprio per questo si è inserita la figura del tutore e del responsabile aziendale.
Rispetto ad altri paesi europei, in cui è considerato un passo fondamentale per l'inserimento nel mondo del lavoro, l'Italia non ha ancora pienamente sfruttato le potenzialità di questo istituto.
Attuazione
E' necessaria una convenzione tra l'ente promotore del tirocinio ed il datore di lavoro (soggetto ospitante) corredata da un progetto del tirocinio preparato dal datore di lavoro.
Enti promotori e soggetti ospitanti
Possono promuovere tirocini formativi i seguenti soggetti:
• Università
- Provveditorati agli studi
- Scuole statali, scuole private parificate
- Centri di formazione e/o orientamento pubblici o convenzionati
- Comunità terapeutiche e cooperative sociali
- Servizi di inserimento lavorativo per disabili
- Agenzie regionali per l'impiego
- Direzioni provinciali del lavoro
- Istituzioni formative private, senza fini di lucro
Soggetti ospitanti possono essere tutti i datori di lavoro pubblici e privati, a patto che siano rispettati i tetti massimi per ciò che riguarda il numero dei tirocinanti in relazione al numero di occupati a tempo indeterminato, e cioè per aziende fino a 5 dipendenti 1 stagista, da 6 a 19 dipendenti 2 stagisti e per aziende con più di 20 dipendenti a tempo indeterminato, il 10% dei lavoratori a tempo indeterminato.
I soggetti promotori hanno l'onere di assicurare i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l'Inail, oltre che per la responsabilità civile verso i terzi, e su di loro ricade la responsabilità di elaborare il progetto formativo e di orientamento contenente le modalità di attuazione dello stage.
I datori di lavoro che ospitano i tirocinanti devono invece favorire l'esperienza dello stagista nell'ambiente di lavoro.
Dovrebbero anche garantire la presenza di un tutore come responsabile didattico-organizzativo delle attività. Per le aziende che impiegano giovani provenienti da regioni meridionali è possibile ottenere il rimborso totale o parziale degli oneri finanziari sostenuti per coprire le spese di vitto e alloggio del tirocinante.
Retribuzione
Lo stagista non ha diritto ad una retribuzione perché il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro, di conseguenza il soggetto ospitante non è tenuto a pagare nulla al tirocinante, ma può erogargli un compenso quale rimborso spese per gli oneri sostenuti. Il rimborso è assoggettato alla ritenuta d'acconto ai fini Irpef del 20%.
Durata
La durata massima è di 4 mesi per gli studenti della scuola secondaria superiore, di 6 mesi per gli allievi degli istituti professionali di stato, di corsi di formazione professionale, di attività formative post-diploma o post laurea e i disoccupati/inoccupati, di 12 mesi per gli studenti universitari e per i soggetti svantaggiati e di 24 mesi per i portatori di handicap.

venerdì 4 settembre 2009

...TANTO PER INIZIARE...


Ma Vauro non starà mica parlando di me???