lunedì 21 settembre 2009

CHIACCHERE DA BAR - SUL RAZZISMO


A volte anche un ligio barista si sente spinto a gesti estremi. Tale sentimento si manifesta di fronte a calamità naturali, come ad esempio quando un forte uragano rischia di far volare i tavoli del locale ed il nostro eroe è chiamato a salvarli con un sangue freddo degno di un chirurgo in un ospedale da campo. Altre volte suddette azioni estreme sono provocate da emergenze umanitarie, come quando si deve saltare al di là del banco per salvare il nonno da bar dall'aria condizionata che lo sta lentamente ma inesorabilmente ibernando.
Ma a volte il gesto estremo si rivolge minacciosamente e violentemente contro il cliente e qui il bravo barista è tenuto a far ricorso a tutta la filosofia zen, a due o tre calmanti o a qualche tiro di canna per evitare di compromettere la sua posizione lavorativa e soprattutto la sua fedina penale.... Quando l'incauto cliente idiota ti si para davanti e con tono solenne dice" BISOGNEREBBE PROIBIRE AGLI STRANIERI DI INDOSSARE TUNICHE E VESTITI LUNGHI, PERCHè IMPEDISCONO DI VEDERE SE SOTTO HANNO DELLE BOMBE", la prima cosa che vorresti avere tra le mani è una pala da pizze con la quale tirargli mazzate fino al totale annientamento...Per chi riesce a controllare i propri nervi, come nel mio caso, non rimare altro che meditare vendetta....Caro mio avventore democraticamente razzista, chi mi dice che sotto a quella tua inguardabile camicia e a quella ciccia superflua non si nascondano chili di tritolo invece di chili di troppo??? Avessi poteri superiori di manderei nudo nel girone dei sodomiti per curare la tua menomazione mentale....ma visto che di tali poteri non sono dotato...Beh da ora in poi appena ti avvicinerai al banco sappi che nel tuo caffè troverà sempre posto un mio sputo! Così in amicizia...per regalarti il sapore del mio disprezzo...

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