“Non sei un uomo se come un frate chiedi perdono. Non sei un uomo se a fare mazzate non sei buono. Non sei un uomo se tua moglie di te se ne fotte. Non sei uomo se... se non la gonfi di botte. Non sei un uomo se non guidi le macchine grosse. Non sei un uomo se non tiri due ganci alle giostre. Non sei un uomo se non hai la pancia sferica. Non sei un uomo senz'abito buono alla domenica. Non sei un uomo se di notte non vai al bordello. Non sei un uomo... se non ti tira il pisello. Non sei un uomo se ti arrendi e non mostri gli artigli. Non sei un uomo se non prendi a ceffoni i tuoi figli. Non sei un uomo se il rispetto che hai non ti basta.”
Queste sono le parole in musica di Caparezza e questa è la perfetta descrizione del macho da bar nonché alcune delle peculiarità del TROIO o PLAYBOY del BARlaia, uomo sulla mezza età che usa il bancone come il palcoscenico per narrare le sue bravate siano esse di natura sessuale o di natura goliardica.
La sua morale racchiude l’acume di Bombolo e la scaltrezza del Commissario Lo Gatto e può essere riassunta come “IN VINO VERITAS, IN SCARPE ADIDAS, IN BAGNO BADEDAS”. Nella sua visione il barista rappresenta il proprio angelo confessore o meglio il proprio sparring partner, il bersaglio facile con cui attaccare bottone per vuotare il sacco delle avventure più incredibili e snaturate e rendere così, al tempo stesso, partecipe tutto il BARlaia della sua pseudo vita.
Dopo sette minuti che svolgevo il mio ruolo di entreneuse ero già stato accalappiato dal TROIO, impaziente di raccontarmi delle sue innumerevoli amanti sparse in tutta la penisola e di tutti i modi in cui le rende felici a tutte le ore del giorno. Già dai primi incontri si manifestavano tuttavia le falle delle avventure narratemi: da un giorno all’altro cambiavano date e particolari ed a volte spettava a me ricordargli degli appuntamenti della serata…mai e poi mai avrei voluto che il mio eroe facesse brutte figure e macchiasse il suo onore di instancabile amatore…..Quando non parlava di amanti, allora l’argomento principe era narrare le sue eroiche imprese come lavoratore o come capopopolo in rivolte e sommosse, fossero esse rionali, condominiali o balneari. Dalle sue parole si evince tutto il carisma di cui gode in ogni luogo: se è in campeggio e litiga con il proprietario si dice capace di lasciare il camping con al suo seguito tutti gli altri clienti, pronti a dormire in macchina pur di seguire il Masaniello di queste olive, se è alla guida e qualcuno gli suona si vocifera che sia in grado di impaurire col suo charme anche Mike Tyson, nonostante il suo metro e sessanta di virilità….
Ovviamente non posso dubitare delle sue parole, anche se qualche sospetto inizia a sorgere…ma d’altronde come non fidarsi di chi indossa camicie aperte sul petto fino all’ombelico, collane in oro massiccio dalle quali pendono Santi a grandezza naturale o anelli degni di P. E BARACUS…
Queste sono le parole in musica di Caparezza e questa è la perfetta descrizione del macho da bar nonché alcune delle peculiarità del TROIO o PLAYBOY del BARlaia, uomo sulla mezza età che usa il bancone come il palcoscenico per narrare le sue bravate siano esse di natura sessuale o di natura goliardica.
La sua morale racchiude l’acume di Bombolo e la scaltrezza del Commissario Lo Gatto e può essere riassunta come “IN VINO VERITAS, IN SCARPE ADIDAS, IN BAGNO BADEDAS”. Nella sua visione il barista rappresenta il proprio angelo confessore o meglio il proprio sparring partner, il bersaglio facile con cui attaccare bottone per vuotare il sacco delle avventure più incredibili e snaturate e rendere così, al tempo stesso, partecipe tutto il BARlaia della sua pseudo vita.
Dopo sette minuti che svolgevo il mio ruolo di entreneuse ero già stato accalappiato dal TROIO, impaziente di raccontarmi delle sue innumerevoli amanti sparse in tutta la penisola e di tutti i modi in cui le rende felici a tutte le ore del giorno. Già dai primi incontri si manifestavano tuttavia le falle delle avventure narratemi: da un giorno all’altro cambiavano date e particolari ed a volte spettava a me ricordargli degli appuntamenti della serata…mai e poi mai avrei voluto che il mio eroe facesse brutte figure e macchiasse il suo onore di instancabile amatore…..Quando non parlava di amanti, allora l’argomento principe era narrare le sue eroiche imprese come lavoratore o come capopopolo in rivolte e sommosse, fossero esse rionali, condominiali o balneari. Dalle sue parole si evince tutto il carisma di cui gode in ogni luogo: se è in campeggio e litiga con il proprietario si dice capace di lasciare il camping con al suo seguito tutti gli altri clienti, pronti a dormire in macchina pur di seguire il Masaniello di queste olive, se è alla guida e qualcuno gli suona si vocifera che sia in grado di impaurire col suo charme anche Mike Tyson, nonostante il suo metro e sessanta di virilità….
Ovviamente non posso dubitare delle sue parole, anche se qualche sospetto inizia a sorgere…ma d’altronde come non fidarsi di chi indossa camicie aperte sul petto fino all’ombelico, collane in oro massiccio dalle quali pendono Santi a grandezza naturale o anelli degni di P. E BARACUS…
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