Come in ogni bar che si rispetti la categoria degli ubriachi rappresenta quella più nutrita...Varia la sua composizione da un locale all'altro e sicuramente quella del BARlaia si compone di numerosi massimi esponenti della categoria.
Secondo una nota definizione universitaria per ubriachi si intende una fitta schiera di bevitori che vengono divisi e studiati in varie categorie...Qui di seguito quelle più rintracciabili nei bar della zona:
- Bevitore autistico: corrisponde al clochard, al mendicante-assistito, al barbone per vocazione, all'artista introverso e chiuso al mondo. Sono in genere persone emarginate dalla società o per rifiuto o per costrizione, ma che non sono necessariamente "fuorilegge". Vivono grazie all'assistenza o a un'attività minima che consente loro di sopravvivere. L'alcol potrebbe essere il mezzo di consolazione per la situazione vissuta, oppure potrebbe essere stato la causa di questo tipo di vita. Talvolta questo tipo di bevitore vive momenti di grande generosità, di acquisti insensati e di tentativi di mutamento radicale della sua vita. L'alcolismo autistico può anche rappresentare il punto di arrivo di altre forme di alcolismo,soprattutto quando il soggetto subisce un'emarginazione violenta durante il suo percorso di etilista. Questo fa sì che l'appartenente a questa tipologia sia difficile da curare e da disintossicare.
- Bevitore compulsivo: beve ogni giorno fino ad ubriacarsi; dopo aver iniziato a bere, non riesce più a controllarsi. Smette soltanto perché lo stato di incoscienza, la fine del denaro o interventi esterni lo costringono ad arrestarsi. Riesce a trascorrere brevi periodi di astinenza o intervalli fra le bevute, ma il primo sorso di alcol fa immediatamente scattare il comportamento del "tutto o nulla" e continua a bere fino a ubriacarsi. Questo tipo di bevitore tende a colpevolizzarsi,talvolta è aggressivo e desideroso di affetti, ma in fase di intossicazione alcolica può trasformarsi completamente alternando l'aggressività alla depressione.
- Bevitore gregario: corrisponde all'alcolista da bar o da trattoria di paese, che di rado perde totalmente il controllo:ingerisce grandi quantità di alcol, ma riesce a smaltirle nelle serate in compagnia. L'alcol ha la funzione di elemento unificante tra i singoli bevitori che, pur avendo personalità diverse, riescono generalmente ad armonizzare tra di loro, a scambiarsi formule semplici per la risoluzione dei problemi del mondo, a darsi pacche sulle spalle, ad abbracciarsi e ad avere atteggiamenti di intima amicizia. In genere il gregario non soffre di particolari frustrazioni o conflitti in quanto delega al gruppo i suoi sentimenti repressi e i suoi problemi. In questa categoria di bevitori rientrano coloro che bevono per identificarsi in un modello culturale, per esempio gli artisti o gli studenti del campus universitario. Sovente il modo di bere del singolo si adatta a quella del gruppo, tanto che l'uscita da questo può portare anche a una riduzione dell'abuso di alcol; perciò l'appartenente a questa tipologia dovrebbe essere colui che ha la prognosi più favorevole nei confronti del bere.
I bevitori al BARlaia hanno uno strano rapporto con l'alcol: la maggior parte appartiene all'ultima categoria sopra descritta ma all'interno di questa si dividono in due sottogruppi, i puntuali e i duellanti.
I PUNTUALI sono quegli avventori che si presentano a cadenza oraria al bancone per mantenere standard il proprio tasso alcolico. Si presentano al bar quindi dalle 20 alle 21 volte al giorno a partire dall'ora della colazione, quando solitamente inzuppano una pasta in un gottino di vino, per finire cinque minuti prima della chiusura sorseggiando un rabarbaro caldo come bicchiere della staffa. Il loro amore per l'alcol li rende degli sperimentatori delle bevute: questo fa si che, nel loro peregrinare davanti al bancone, riescano ad assaggiare quotidianamente almeno un sorso da ogni bottiglia.
I DUELLANTI si differenziano per l'odio e il disprezzo che anima il loro modo di bere. entrano al BARlaia in silenzio e con sguardo sommesso ed arraffano 4 o 5 bottiglie di birra che ordina in fila sul tavolino. Una volta seduto di fronte alle birre, come un condannato a morte di fronte al plotone di esecuzione, inizia ad inveire a bassa voce contro le suddette emettendo una sequela indicibile di bestemmie ed altri epiteti. L'impressione che il sottoscritto ha maturato riguardo a questo soggetto è che ritenga l'alcol il suo più acerrimo nemico: un nemico che si annida e nasconde nei bar in attesa del duello finale. Il suo sguardo ritrova dei caratteri umani solo dopo la sesta o settima consumazione, quando forse inizia a sentire l'odore della vittoria, ed è a questo punto che in segno di vittoria cerca di coinvolgere tutti i presenti nelle sue celebrazioni...Tenta di convincere gli altri avventori ad avventurarsi in partite di calcino o in sfide a ping pong, oppure attacca pipponi omerici su qualunque argomento...dallo zen al curling...dal veganesimo al Grande fratello...
La sua vitalità può essere frenata solo offrendogli altre due birre o stordendolo a randellate...di solito al BARlaia è molto praticata la seconda soluzione...
Nessun commento:
Posta un commento